giovedì 23 ottobre 2014

Le cinque ragioni per le quali leggere Terry Pratchett fa bene al cuore

Non so quanti di voi lettori siano lettori.
Precisiamo: non so quanti di voi, lettori del mio povero blog, sono anche lettori accaniti di libri.
Qualora lo foste, oggi voglio parlarvi di qualcosa di molto bello.
Qualora non lo foste, oggi voglio parlarvi di qualcosa che ve lo farà diventare.
Oggi voglio parlarvi di Terry Pratchett (dal quale questo blog prende il nome, n.d.b.)
Per sapere chi è Terry Pratchett, dove nasce, quanti anni ha e le solite informazioni reperibili facilmente, digitate nella vostra barra google "t e r r y p r a t c h e t t w i k i p e d i a", perché qui, sulle pagine digitali de "Il tamburo rotto", io vi parlerò di questo autore in chiave terapeutica.
Perché leggere Terry Prachett fa bene al cuore.

Se avete googlato, avrete scoperto che Pterry è uno degli autori più acclamati dal Regno Unito e dal mondo, benché in Italia i suoi lettori siano una cerchia incomprensibilmente ristretta. Ha al suo attivo più di quaranta romanzi, molti dei quali ambientati nel suo microcosmo fittizio, il Discworld (Mondo Disco per chi segue le traduzioni italiane di Tea e Salani*). I romanzi del Discworld sono divisi in cicli; abbiamo per esempio il ciclo di Rincewind (Scuotivento), il mago fallito e codardo (superficialmente e anche profondamente, ma con una punta di coraggio impaurito), il ciclo di Morte (protagonista intramontabile dei romanzi di Pterry), il ciclo delle Streghe e così via. Ogni ciclo racconta una parte del Discworld, concentrando l'occhio di bue su personaggi specifici.
Avrete senz'altro intuito che Pterry scrive fantasy.
Bene, ora andate a rovesciarvi un secchiello di acqua gelata in capo e tornate.
Avanti, fatelo.
Ora.

Adesso che vi siete sciacquati a puntino, possiamo dire che Pterry scrive metafore di vita reale mano nella mano col fantasy che a me tanto piace chiamare "impuro". Perché si, ci sono draghi, maghi, streghe, demoni, anatre e tutto ciò che volete trovare in un fantasy, ma sono soltanto proiezioni di realtà, stralci di verità. I maghi sono pelandroni, troverete più facilmente un cavaliere che scappa da un pericolo piuttosto che lanciarvisi a capofitto, Morte è fatalmente annoiata di timbrare il cartellino. Pratchett cela dietro l'umorismo e il fantasy quelli che sono i temi più caldi della nostra esistenza, Morte compresa come avrete intuito.
La parte triste è che il mondo tende a far fuori i più svegli e astuti; Terry Prachett ha contratto una rara forma di Alzheimer giovanile. Questo non ne ha assolutamente fiaccato lo spirito artistico o la voglia di fare e continua a dettare imperterrito nuove avventure e ad esorcizzare la vecchia inevitabile Signora. Vi dico subito che leggere Pratchett non è facile: spesso i suoi romanzi sono più incentrato sul "come dire qualcosa" piuttosto che "sul cosa". Dico sempre che Pterry non scrivere di cose, ma scrive di scrittura. Non fraintendete, la trama c'è sempre ed è anche strutturata egregiamente, ma quello che preferisco di questo autore è lo stile. Di sicuro non troverete i famosi cliffhanger a fine dei capitoli che tanto piacciono nei romanzi, dato anche il fatto che poche volte Pratchett divide i romanzi in capitoli. Veniamo ora al succo di questo articolo, le cinque ragioni per le quali leggere Terry Pratchett fa bene al cuore.


1) Allontanerete le brutte giornate.
Classico utilizzo di un buon libro è estraniarti da una brutta giornata e raggiungere la pace interiore. Pterry è incredibilmente cattivo con alcuni dei suoi personaggi e questa estraneazione sarà così perfetta che realizzerete che, dopotutto, la vostra giornata non è stata così terribile come quella di Rincewind.

2) Migliorerete il vostro inglese.
Il problema delle traduzioni italiane** è problematicamente problemoso. Più di quaranta sono i romanzi scritti dal Sir, ma solo una ventina sono stati tradotti in italiano***. Avrete così tanta voglia di sapere cosa è successo al vostro beniamino che comprerete il libro in originale. Uno dei miei cicli preferiti è quello di Moist Von Lipwig ("Going Postal", "Making Money" and so and so), mai giunto in Italia.
Un dramma.
Farete fatica, ve lo dico, ne farete tanta, ma ce la farete. E leggere Pratchett in inglese è come ascoltare una musica.

3) Allargherete i vostri orizzonti.
A me il fantasy non piace. Giusto Tolkien. Troisi, Paolini, Lewis e tutta la compagnia mi ha sempre un po' annoiato. Ma Pratchett è irrununciabile e tramuta tutti gli aspetti che ho sempre trovato "noiosi" e "ripetitivi" del fantasy in qualcos'altro, qualcosa di nuova.
Un innovatore del genere.

4) Rifletterete, rifletterete a lungo.
Pratchett tocca molteplici argomenti, anche falsamente frivoli. Non dovete pensare che debba per forza parlare di, non so, olocausto o il buco dell'ozono per essere un Autore con la "A" maiuscola. Affronta temi anche più "leggeri", come ad esempio la musica ("Soul Music", in italiano "All'anima della musica!"). Troverete senz'altro un tema a voi caro nelle sue storie e, credetemi, troverete nuovi punti di analisi che non avreste mai pensato. A me per esempio venne voglia di scrivere (comprate i miei romanzi!).

5) Non vi stresserete troppo.
Io da bambino mi volevo male.
Ma me ne volevo un sacco, davvero.
Uno dei primi libri "seri" che lessi ("seri" AH AH AH AH AH!) fu "It" di Stephen King. Un tomo che se ti cadeva su un piede tiravi giù dal cielo tutta la stirpe dei corvi di Edgar Allan Poe. Avevo questa strana idea che "più un libro era grosso più era bello" o che, comunque, chi l'aveva scritto doveva sapere il fatto suo.
Crescendo mi è passata e, come spesso accade, ho avuto per un periodo il contrappasso della legge. Evitavo tutti i libri più lunghi di 300/350 pagine.
Un po' perché ho sempre una valanga di fumetti da leggere ogni mese, un po' perché mi facevano paura solo a vederli. "The Colour of Magic" ("Il colore della magia"), con le sue snelle 200 pagine circa fu il primo romanzo di Pterry che lessi. In due giorni, mi pare. Veloce, agile, scattante, mai fermo. Se non lo legavo mi saltava fuori dalla finestra, quel pazzo. Ovviamente ci sono anche libri più corposi, ma ehy, se uno non ha voglia di farsi il sangue amaro e ha ritmi di lettura lenti (tipo i miei), iniziare con libri di poche pagine può essere un metodo vincente. E Terry Pratchett ne ha fatti ("The Amazing Maurice and His Educated Rodents", uno dei miei preferiti tra le altre cose.)


Ecco, spero di avervi fatto venir voglia almeno di scoprire questo grandioso personaggio. Qualora non vi fosse venuta, vi dico altri tre fatti random per farvi capire il tipetto:
1) Colleziona piante carnivore
2) E' un patito di oranghi
3) Ha donato X milioni di sterline alla ricerca sull'Azheimer dicendo qualcosa tipo "Spero facciate in tempo!"

SE vi fosse venuta voglia di leggere qualcosa, vi consiglio da iniziare con il primo libro del primo ciclo, "The Colour of Magic", tenendo a mente che potrete comunque spaziare dove volete dato che davvero pochi romanzi sono consecutivi e che la continuity è molto blanda perché, di fatto, ciò che racconta è un mondo intero.

Discwordatevi tutti!****

*la Tea è anche anche carina, ma con la Salani ho un conto aperto. A parte che fanno delle traduzioni proprio disattente, (non parlo di adattamento, ma per esempio cambiano nome di un personaggio passando dall'originale al tradotto e viceversa e altre sviste madornali) poi hanno smesso pure di fare le copertine fighe prediligendo la versione "black" già edita dalla Tea. Boh. Le edizioni inglesi, di contro, sono bellissime, soprattutto le nuove edizioni brossurate.

**come detto sopra, per la Salani. Leggere "Soul Music" in italiano è stata una martellata sui denti.

***l'Italia ha dei ritmi lentissimi, di circa una traduzione all'anno se siamo fortunati. Non recupereremo mai.

****e ricordate che Terry ha lavorato a quattro mani con Neil Gaiman su "Good Omens"!


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