Seguo Caparezza costantemente da "Habemus Capa". Per chi non conosce l'artista, ma sono sicuro che sarete davvero in pochi, è un musicista pugliese che tutti ricorderanno, sfortunatamente, per la fraintesa "Fuori dal Tunnel" (lelelele).
Sono un superfan, da ancor prima di essere un superfan. Ricordo ancora quando mi toccava sorbirmi ore dei miei compagni alle elementari che cantavano "Vengo dalla Luna" e l'avevo imparata ancor prima di ascoltarla.
Per farvela breve, quest'anno è uscito "Museica", l'ultimissimo album dedicato alla musica e alle "solite" caparezzate, sempre apprezzate e sentite.
L'album è figo come sempre, forse più di sempre, ma ora non ci interessa parlare di questo. Ieri sera sono stato all'ultima tappa del tour di "Museica" nella mia Firenze e ho scoperto di essere diventato troppo vecchio per i concerti.
La gente mi ha sconcertato. Sono stato a svariati concerti; ho rischiato la vita a quello dei "Motorhead" in Fortezza, ho pogato a quello dei "Litfiba" al Nelson Mandela, ma ieri sera ho accusato il malessere e l'ignoranza della ressa.
Ma andiamo per gradi.
Ho iniziato avendo come partner di pogo un tizio alto circa un metro e novanta con i capelli mossi a fungo che si dimeneva come un forsennato dalla prima canzone. All'inizio avevo paura che collassasse.
Dopo un po' ho iniziato a sperarci. Perché vedete, quando fai headbanging in uno spazio di dieci centimetri quadrati, soprattutto con capelli voluminosi, il risultato è questo:
Solo che l'acqua è sudore e, fortunatamente, il tizio non indossava un bikini. Almeno per quanto mi ricordi.
Ma nel pogo si sa, chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia e non quel trova, anche se di solito la via non la lasci te, ma vieni risucchiato in qualche gorgo.
Così che, abbandonato il mio sexy amico dalla chioma fluente, sono stato affiancato da ragazzotti abbronzati ed ignudi, sudati come le patatine del McDonald's quando non puliscono la friggitrice da ci
Avete presente quando è estate e fa talmente caldo che girate senza maglia per casa, con il vostro fisico da Jonny Stecchino o da Omino Michelin, tanto chi se ne frega? E fa talmente caldo che vi addormentate sul vostro divano di pelle? Ecco. Ogni volta che si staccava di dosso era una sensazione del genere.
So sexy it hurts. Hurts per davvero.
Il concerto però è stato bello, Capa ci sa sempre fare e non ti annoi mai. Da "Ritratto" a "China Town", fino ai TRE bis post saluti, è stata come sempre una bella esperienza.
La mia cicatrice continua a formicolare. Probabilmente sta per piovere, oppure Voldemort sta tornando.
Qui di sotto vi lascio un po' di foto scattate in occasione del concerto.
Ciao!
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